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Contratto di Project Financing

     

Oggi anche ricchi e potenti Stati non dispongono più delle ingenti risorse necessarie per realizzare opere pubbliche; di qui il ricorso al «project financing», un metodo per attivare risorse di investitori privati inedito in Italia, ma piuttosto diffuso in Europa e negli Usa. La formula è assai semplice: Lo Stato indice una gara per il progetto, e chi lo vince realizza l'opera e ne controlla la gestione (e gli annessi pedaggi) in base a una concessione governativa per un certo arco di anni, per rientrare delle spese e remunerare in modo «adeguato» gli investitori. Al termine della concessione l'opera viene restituita al committente lo Stato, che sulla carta si trova proprietario di un bene realizzato senza utilizzare i soldi pubblici. Si tratta, secondo la formula anglosassone, del sistema Bot: «build, operate and transfer». In italiano, «costruisci, gestisci, e trasferisci». Naturalmente, il sistema non è perfetto, e presenta molte «trappole». Intanto, molto spesso lo Stato in un modo o in un altro e' costretto a mettere risorse proprie, direttamente o indirettamente. Da parte loro, i «privati» cercheranno in ogni modo di assicurarsi un periodo di concessione piu' lungo possibile e la fissazione di tariffe elevate. Infine, molti rischi vengono da una errata progettazione finanziaria: ritardi di costruzione o improvvise e inattese difficoltà realizzative (come nel caso dell'Eurotunnel), stime sbagliate dei flussi di traffico e dunque di reddito.